top of page

AUGURI STEFANIA!

  • xmichela
  • 3 ott 2015
  • Tempo di lettura: 7 min

La mia secondogenita, Stefania, oggi compie 6 anni…. Ricordo ora come allora che lei da lassù mi chiamava ed era pronta ad arrivare prima ancora che lo fossi pronta io … Di giorno faticavo con Caterina che aveva 15 mesi e non dormiva: ero stremata e mai avrei voluto un altro bimbo… La notte mi compariva in sogno per farmi desiderare la dolcezza e la tenerezza che solo un neonato può regalare…. E così il sogno è divenuto realtà e lei è scesa sulla terra, nella nostra famiglia con una meravigliosa fossetta sul mento, lasciata dal ditino di un angioletto che non è riuscito a trattenersi dal toccarla …

Le ho preparato una corona bella e preziosa da indossare nel giorno della sua festa e leggeremo insieme questa storia che racconta di lei e del suo viaggio …

Stefania abitava in una casa tutta luce: una stella. Viveva là con molti altri bambini, e insieme giocavano mille giochi sulle nuvole. La sera, stanchi, rientravano nella Casa d’Oro e mangiavano il pane delle stelle, e non serviva dormire perchè quel pane era il miglior riposo che si possa immaginare.

Tutti i giorni erano belli lassù, ma tra tutti uno fu per Stefania davvero speciale: il giorno in cui incontrò il suo angelo. Era bellissimo. Quel giorno Stefania aveva visto una nuvola molto diversa da tutte le altre avvicinarsi alla Casa d’Oro, e su quella nuvola c’era proprio lei. Era ancora lontano, ma già Stefania pensava: “Che bello che è, e mi vuole bene…”

Quel giorno così si incontrarono e si riconobbero, e da allora i giochi sulle nuvole diventarono anche più divertenti.

Quando era il momento il Signore della Casa d’Oro chiamava uno dei bambini e lo faceva entrare nella stanza del trono, e così anche Stefania un giorno si trovò davanti al Signore, che gli disse: “Caro Stefania, è già da un bel po’ che sei qui con me nella Casa d’Oro. Ora mi piacerebbe mandarti sulla Terra, cosa ne pensi?”

“Oh, no!” disse Stefania, “Io sto bene qui, e mi diverto un sacco col mio angelo e con tutti i miei amici… voglio restare sempre qui!”

“Lo so, Stefania,” disse sorridendo il Signore, “ma vedi, laggiù sulla terra ci sono delle persone che ti stanno aspettando e che hanno davvero molto bisogno di te. Vorrei mandarti da loro, e mi piacerebbe che laggiù tu raccontassi di noi, della Casa d’Oro, dei giochi sulle nuvole e del pane delle stelle. Ascolteranno solo te, e solo tu puoi farlo…”

“D’accordo… va bene…” rispose allora Stefania, “io ci andrò, ma soltanto se il mio angelo potrà venire con me!”

Molti altri giorni trascorsero tra i mille giochi sulle nuvole, infine una mattina l’angelo si avvicinò a Stefania su di una nuvola più grande e densa delle solite, con un piccolo carretto dorato al suo fianco, dicendo: “Ora ti farò visitare tutti quei regni che fino ad ora hai visto solo da lontano, e riceverai tantissimi regali. Ecco a cosa serve il carretto!”

Ed insieme partirono per il loro lungo viaggio verso la terra.

La nuvola speciale si avvicinò al primo regno, tutto profumi e trasparenze blu. Stefania in questo regno camminava senza nessuna fatica, come spinta gentilmente da un venticello azzurro e leggero, e presto si trovò davanti al signor Saturno, seduto sul suo trono blu e avvolto in una bellissima luce blu e nel suo meraviglioso mantello, naturalmente blu, e trapuntato di stelle. Quando il signor Saturno lo vide, aprì le braccia sorridendo, e lo invitò ad avvicinarsi.

“Caro Stefania” disse, “benvenuta! So che stai andando sulla terra, e mi piacerebbe darti qualcosa che possa aiutarti a non dimenticare mai che sei luce di stella”. Così dicendo, tagliò un lembo del suo mantello, quel che serviva a farne uno per Stefania, e glielo mise sulle spalle.

E le regalò anche un piccolo scettro da re, tutto d’oro, dicendo: “Questo ti aiuterà a dare la giusta misura ad ogni cosa, e vedrai! Ti servirà molto, una volta sulla terra…”

La nuvola poi si avvicinò al secondo regno, che sembrava fatto di fiori arancioni piccoli come calendule. Il signore di questo regno, Giove, sedeva su un trono arancione e aveva una lunga barba bianca e in testa una corona a dodici punte. Sembrava molto serio e pensieroso, ma accolse comunque Stefania con gioia e calore.

“Caro Stefania, che piacere vederti!” disse, “stai andando sulla terra, vero? Sarà bene darti un po’ di saggezza prima che tu arrivi laggiù, perchè sai essere figlio degli uomini può essere più complicato che essere luce di stella!”

Il signor Giove mise allora sulla testina di Stefania una piccola corona d’oro, e aggiunse: “Se laggiù ti dovessi trovare in difficoltà, pensami e io ti darò la saggezza che ti serve: brillerà sul tuo capo come una corona, e tu saprai cosa fare…”

Il terzo era un regno tutto rosso, e a differenza del regno blu e del regno arancione, non era fatto solo di trasparenza e profumo, ma ci si poteva anche camminare sopra. Il signore di questo regno, Marte, indossava una bellissima armatura e aveva al suo fianco una pesante spada di ferro. Stefania lo vide avvicinarsi a lui sorridente, e lo trovò bellissimo.

“Ciao, Stefania!” disse Marte, “Ma, …come farai ad arrivare sulla terra leggerina come sei? Avvicinati…”

Il cavaliere la abbracciò e, subito Stefania si sentì forte, molto forte. Poi gli regalò una piccola spada di ferro, simile alla sua.

Ripreso il viaggio sulla nuvola, con l’angelo sempre con lui e tutti i doni ricevuti, i due videro davanti a loro il quarto regno, ma non poterono avvicinarsi troppo. Era un regno troppo luminoso e caldo per loro.

Il signore di questo regno, che si chiamava Sole, mandò presto a Stefania un suo messaggero, un angelo imponente e tutto vestito d’oro. Il messaggero gli diede il dono scelto per lei dal signor Sole: una spilla d’oro. Quando la indossò, per la prima volta potè sentire il battito del suo cuore.

Il quinto regno era di soffice verde, così calmo e accogliente che veniva voglia di tuffarcisi dentro e starsene lì a farsi coccolare. Venere, la regina di questo regno, fu davvero felice di vedere Stefania. “Che piacere averti qui, cara!” disse, “Sento il tuo cuoricino battere, devi già essere stato dal signor Sole! Voglio proprio aggiungere il mio piccolo regalino al suo!”.

E così dicendo diede ad Stefania una scatolina, che conteneva tantissime piccole boccettine, tutte diverse tra loro per forma e colore. Una meraviglia!

“Prendi!” disse “dal tuo cuore alle tue mani! Con queste potrai regalare agli uomini che incontrerai sulla terra il tuo aiuto. Possono aiutare chi è triste, chi è sfortunato, chi ha paura… insomma ce n’è per ogni guaio e per ogni disgrazia, se vorrai…”

Il sesto era un regno tutto giallo, e prima di scendere dalla nuvola l’angelo disse: “Speriamo bene! Qui il signore è un certo Mercurio, e capirai! Ha l’incarico di fare il messaggero di tutto il cielo, e trovarlo in casa è un miracolo!”

Infatti dovettero aspettare un bel po’, ma quando finalmente fece ritorno, anche lui diede a Stefania il suo dono, anzi gliene diede addirittura tre.

“Stefania, eccoti finalmente!” disse, “Vedi? Io ho queste ali sulle spalle, sono il messaggero e mi servono a fare tutte le mie consegne, ovunque e a tutta velocità… così ho pensato che anche tu potrai fare come me, una volta sulla terra.”

Il signor Mercurio diede un piccolo bacio a Stefania: “Ora hai Parola e Pensieri…ma prendi anche questa, ti sarà indispensabile”, e mise tra le sue mani una piccola bilancia. E subito ripartì per altre consegne.

Lasciando il regno giallo del signor Mercurio, il cielo cominciò a scurirsi e la nuvola li portò nel settimo regno, il regno della signora Luna.

Questa misteriosa e bellissima regina stava seduta sul suo trono e sembrava proprio lì ad aspettarli. Era tutta bianca e argento splendente, aveva un sorriso buono e luminoso, e teneva tra le mani uno stranissimo oggetto, che Stefania non aveva mai visto prima.

“Ma che bella che sei!” disse “Col tuo mantello, la corona, la spada e tutto il resto … dovresti proprio vederti!”

“Ma io so chi sono, signora” disse Stefania senza capire.

“Oh, certo…” rispose dolcemente la signora Luna “…sei Stefania. Ma non ti sei mai vista… avvicinati ancora un po’, guardati…”, e così dicendo porse a Stefania l’oggetto misterioso e sconosciuto che teneva tra le mani: un piccolo specchio.

Stefania era estasiata, non riusciva a distogliere lo sguardo dallo specchio, e finì con l’addormentarsi placidamente tra le braccia della signora Luna.

L’angelo, che si trovava a pochi passi da lei, sorrise amorevolmente e insieme alla signora Luna portò sulla terra tutti i doni che Stefania aveva ricevuto lungo il viaggio, perchè sapeva che lei da sola non avrebbe potuto farcela. Lì sulla terra li avrebbe ritrovati tutti.

Poi prese Stefania in braccio e insieme tornarono sulla loro nuvola, per proseguire il loro viaggio.

Quando Stefania si svegliò sulla sua nuvola, si sentiva benissimo. Sapeva che tutti i suoi doni la stavano aspettando sulla terra, e che una meravigliosa avventura stava per cominciare. Sentiva di essere attesa e desiderata, ed era solo impaziente di arrivare.

La nuvola si fermò davanti ad una grande porta, Stefania la aprì, e vide davanti a sè un lunghissimo ponte. Scese dalla nuvola e cominciò a camminare; il suo angelo era sempre un passo dietro di lei, anche se ora non poteva vederlo. Lontana brillava una piccola luce, e Stefania cominciò a correrle incontro, e la luce diventava sempre più grande. Era felice.

Si accorse di essere arrivata quando la luce lo avvolse completamente e si ritrovò in una casetta piccola piccola, sì, ma con due graziose finestrelle da cui guardare il mondo. Mamma Michela e papà Alessandro l’avevano preparata per lei, proprio per lei, con tanto amore.

Si era all’inizio dell'autunno e in quella tiepida giornata di ottobre stavano lì a guardarla ammirati, insieme ai nonni e agli amici accorsi...

Benvenuta, Stefania!

(Tratto dal sito La Pappa Dolce)

 
 
 

Commentaires


Featured Posts
Riprova tra un po'
Quando verranno pubblicati i post, li vedrai qui.
Recent Posts
Search By Tags
Follow Us
  • Facebook Clean
  • Twitter Clean
  • Instagram Clean
  • YouTube Clean
  • RSS Clean

© 2023 by DO IT YOURSELF. Proudly created with Wix.com

bottom of page